Rosalino Cellamare, in arte Ron, ha da poco presentato il suo nuovo album di inediti e ha sparato a zero contro il conduttore del Festival di Sanremo, Amadeus. Dopo un silenzio di circa otto anni, ritorna nel panorama musicale con un nuovo album dove racconta un lato di sé che, per certi versi, era rimasto nascosto. Ma non solo, in quanto ha colto l’occasione per sfogarsi duramente sulla kermesse canora, affermando che si prendono in esame più i personaggi che le canzoni e i cantanti.
La vittoria al Festival di Sanremo, il nuovo album di Ron e lo sfogo sulla kermesse
“Sono un figlio”, è questo il titolo del nuovo album di Ron la cui uscita è prevista proprio per oggi, venerdì 30 settembre. Un album ricco di inediti e di brani che ripercorrono la sua parte più intima e familiare.
“Ho voluto raccontare la storia dei miei genitori nella canzone che dà il titolo all’album. Me l’avevano raccontata e a 13 anni l’avevo scritta nel mio diario. A fine guerra, mio padre era in fuga dei tedeschi e si rifugiò in una cantina dove, il mattino dopo, mia madre lo trovò. Da lì è successo tutto. Ora che ho un nipotino piccolo mi pento di non aver avuto figli miei”.
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Dunque, un vero e proprio racconto familiare che mette in risalto un lato della sua vita che, molto probabilmente, sino a ora non era ancora riuscito ad analizzare (musicalmente parlando).
E, proprio mentre decide di rivelare in anteprima il contenuto dei suoi inediti, coglie l’occasione per parlare della kermesse canora che lo ha visto protagonista per ben otto edizioni di cui una vinta. Ovviamente, parliamo di Sanremo, dove nel 1996 ha trionfato insieme a Tosca, con l’indimenticabile e dolcissima “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. A tal proposito, dopo alcuni anni di assenza, Ron ha speso delle dure parole nei confronti di chi gestisce il concorso canoro. E, sebbene Amadeus non venga mai menzionato, lo sfogo di Cellamare pare essere abbastanza chiaro e limpido.
“Non mi hanno invitato… Sarebbe il festival della canzone, quindi dovrebbero scegliere in funzione dei brani, invece mi sembra che sia tutto sui personaggi, su chi canta”.
Un duro affronto che pone l’attenzione sul fatto che la kermesse canora non metta in evidenza il valore assoluto dei brani, ma da chi vengono presentati.
Ron parla della sua infanzia, della sua famiglia e della musica
Il noto cantante Ron decide di aprirsi completamente e raccontarsi rivelando quanto segue:
“Ero un bambino apparentemente dolcissimo ma facevo cose allucinanti ai compagni di giochi. Una volta ne spinsi uno nella cisterna, era vuota, del gasolio. I suoi genitori non la presero bene”.
Non era affatto un bullo, anzi ha subito episodi spiacevoli:
“Piuttosto, sono stato bullizzato. In quarta o quinta elementare c’erano dei ragazzotti che mi seguivano per prendermi a pedate. Soffrivo dentro, ma non dissi nulla. A fine scuola vennero a chiedermi scusa, però io le avevo prese”.
In merito alla musica e all’attualità dice:
“Il Covid ci ha fatto male ma ci ha costretti a pensare chi siamo. All’inizio se passavo vicino al piano e alla chitarra scappavo, poi ho ascoltato musica nuova e mi è tornata la voglia. La musica mi ha sempre salvato”.
Nelle note, non solo le sue, ha sempre trovato un rifugio, un appiglio per superare i momenti no:
“Quando tornavo a casa da un Sanremo disastroso, come quello del 2017 in cui venni eliminato, mettevo su un disco e tornavo dritto in piedi”.
Mentre, in merito alla sua prima volta al Festival (con Nada) afferma:
“Se riguardo ai filmati in bianco e nero dell’epoca vedo un ragazzo pieno di energia e tenerezza, dimostravo meno della mia età. Incontrai i miei miti dietro il palco, vidi piangere una cantante famosa perché eliminata e non capivo il perché della tristezza”.