L’Eurovision 2023 si prospetta il più divisivo che ci sia mai stato. Infatti, manca ancora tanto alla kermesse canora e già le polemiche impazzano. La vittoria dell’Ucraina ha dato diritto al Paese di ospitare la prossima edizione, tuttavia, essendoci ancora la guerra da ben 4 mesi, l’EBU (European Broadcasting Union) ha ufficialmente deciso di non far organizzare lì il festival.
Il Reference Group, il consiglio di amministrazione dell’ESC, dopo un’attenta analisi ha concluso che non ci sono le garanzie di sicurezza e operative richieste a un’emittente per ospitare, organizzare e produrre l’Eurovision Song Contest. Così la kermesse nel 2023 verrà organizzata nel Regno Unito, Paese di provenienza dei secondi classificati. Ma l’Ucraina non ci sta.
Ucraina contro Eurovision 2023: “Siamo delusi dalla decisione dell’EBU”
L’Ucraina non ha dubbi: la decisione è ingiusta. Infatti secondo loro è troppo drastica e repentina. Il gruppo di lavoro della UA:PBC ha proposto diverse opzioni per ospitare l’evento, in varie regioni dell’Ucraina (Leopoli, in Transcarpazia e a Kiev), tuttavia nessuna è andata bene. Mykola Chernotytskyi, Head of the Managing Board di UA:PBC, ha così commentato la decisione:
“Siamo delusi dalla decisione dell’EBU. In questo ultimo mese tantissime persone in Ucraina hanno dato il massimo per soddisfare le condizioni necessarie per mantenere l’ESC nel Paese. La sicurezza, come ovvio, è la nostra priorità. Il team della UA:PBC, il governo e le autorità locali hanno fatto un lavoro esauriente ed esaustivo offrendo diverse opzioni. E’ un peccato leggere un comunicato così lapidario, ma chiediamo in ogni caso ai nostri partner margini per ulteriori trattative”.
Tuttavia, con una guerra ancora in corso, non c’è molto da stupirsi per la decisione dell’EBU. Quale Paese manderebbe i suoi cantanti ad esibirsi lì? La verità è che la guerra russo – ucraina non sembra destinata a concludersi a breve.