A partire dal 15 giugno, nelle sale cinematografiche, sarà disponibile Lightyear: la vera storia di Buzz, un film totalmente incentrato sull’amato eroe di Toy Story. La pellicola, che nasce come spin-off della saga principale, è diretto da Angus MacLane e, come sempre, è una produzione Disney-Pixar. Anche se i fan del franchise hanno accolto con gioia l’arrivo di questo nuovo capitolo, ci sono state numerose polemiche sulla presenza di un bacio gay tra la migliore amica di Buzz e sua moglie. Molte persone non hanno accettato di buon grado la presenza di tematiche LGBT.
Lightyear: la vera storia di Buzz pronto a sbarcare al cinema: tra fantascienza e interiorità
La saga di Toy Story si arricchirà con un prequel degno di nota. Lightyear: la vera storia di Buzz ripercorrerà la storia del giocattolo di Andy. Il protagonista avrà il compito di portare a termine una missione importante su un pianeta sconosciuto. Il suo desiderio di mettere in salvo gli abitanti in difficoltà, però, si rivelerà ricco di ostacoli. Inoltre, la presenza di nuovi personaggi come un simpatico gatto robot e Zurg, a capo di un esercito agguerrito, contribuiranno a creare nuove dinamiche. Un ruolo centrale sarà ricoperto dai viaggi spazio-temporali. L’elemento fantascientifico, infatti, sarà davvero predominante. Verrà data anche molta importanza alla crescita personale del protagonista e alla sua lotta interiore per rimediare agli errori commessi.
La produzione ha preso una decisione molto coraggiosa: quella di inserire una storia omosessuale tra la ranger spaziale Alisha Hawthorne e sua moglie. Le due, oltre a stare insieme, avranno anche un bambino. Il pubblico più giovane ha accolto questa novità con gioia e curiosità, mentre i più legati alla tradizione disneyana si stanno opponendo fermamente.
Lightyear: la vera storia di Buzz censurato: il bacio gay che fa scalpore
La storia del bacio gay tra i due personaggi di Lightyear: la vera storia di Buzz si è trasformato in un vero e proprio caso. Sui social network non si fa altro che palare dell’argomento. Addirittura, ben quattordici Paesi mediorientali e asiatici hanno deciso di non permettere al film di arrivare nei loro cinema. In particolar modo, gli Emirati Arabi ritengono che il contenuto della pellicola vada contro agli standard dei loro media.
Sembrerebbe che anche la Cina stia vagliando la possibilità di censurare il film. In precedenza, aveva chiesto all’azienda di apportare delle modifiche a determinate scene, ma ciò non è avvenuto.