Nel corso dell’intervista rilasciata nella giornata di ieri, venerdì 25 novembre, a Davide Maggio, Selvaggia Lucarelli ha parlato non solo di Carolyn Smith, ma anche di Francesca Fagnani e del suo talk show che va in onda in seconda serata su Rai 2, appena terminato, Belve. Nello specifico, la giudice di Ballando con le Stelle ha rivelato il motivo secondo il quale avrebbe rifiutato l’invito della presentatrice, sparando a zero su di lei. Ecco cosa ha detto.
Le dichiarazioni di Selvaggia Lucarelli
Durante la messa in onda della nuova edizione di Belve – appena terminata – Francesca Fagnani ha avuto modo di intervistare diversi volti noti del mondo dello spettacolo del calibro di: Anna Maria Bernardini, J Ax, Eva Grimaldi, Vera Gemma, Michele Bravi, Nina Moric, Wanna Marchi e molti altri ancora. Tra gli ospiti in studio, sarebbe dovuta esserci anche Selvaggia Lucarelli che, dal canto suo, ha pensato bene di rifiutare l’ospitata. Il motivo? La giudice del talent condotto da Milly Carlucci ha spiegato che, quelle fatte dalla Fagnani, sarebbero delle interviste che metterebbero in luce più lei, intervistatrice, che colui o colei che sta intervistando. Inoltre, essendo Selvaggia una giornalista, rivela di avere tutti gli strumenti a disposizione per poter parlare della sua vita o di altre sfaccettature, senza avere il bisogno di intercedere attraverso un’altra persona. Inoltre, dice di essersi giustificata in diverse occasioni per la sua assenza nel programma della Fagnani, tanto da pensare che Belve rappresenti una leva obbligatoria, eppure non ha mai dovuto dare conto o spiegazione del fatto di non aver battezzato suo figlio (dice facendo un esempio) o di non essersi fatta intervistare da Cattelan o altri.
Ecco chi è Francesca Fagnani per la Lucarelli
Per Selvaggia Lucarelli, il fatto che gli intervistati si sentano come se stessero facendo un atto di coraggio, pone dei dubbi su come l’intervista venga percepita. Inoltre, precisa che può anche essere plausibile la domanda scomoda, il fatto di mettere sotto torchio su un determinato tema, ma non che questo diventi l’unica cifra di chi intervista, con sottolineature feroci dopo la risposta, lo sguardo sarcastico sulla cartellina e faccette allusive. Dunque, un qualcosa che non funziona che non crea ascolto, ma provocazione. Un modo che può anche apparire divertente, ma bisogna averne voglia e non coraggio.