Il Meet The Queens ha avuto, ormai, inizio e con questo si è decretata l’apertura della seconda stagione di Drag Race Italia e le sue dieci protagoniste. Al timone della conduzione del classico format Priscilla e Tommaso Zorzi, mentre di seguito vi riporteremo le dichiarazioni rilasciate dalle stesse queens.
La presentazione delle 10 protagoniste del Drag Race Italia
Saranno ben 10 le protagoniste di questa nuova edizione del Drag Race Italia. La prima a presentarsi è Aura Eternal che ha detto:
“Partecipare a Drag Race per me significa fare di tutte le debolezze un punto di forza perché è la prima volta in cui si è davvero in una competizione dove le scuse non sono abbastanza ed è messo in conto sbagliare, essere umani. Può essere una rivincita per vedere quello che uno ha in testa e rivoltarlo come un calzino e tirarne fuori delle idee creative perché da una mente nervosa e preoccupata invece può uscire fuori una libertà che non si credeva di avere. Quindi secondo me Drag Race significa amarsi e trovare il tempo per trasformare le difficoltà in virtù”.
Successivamente, è toccato a Gioffrè che ha riferito:
“La partecipazione al programma è stata per me una metamorfosi. Nel corso delle settimane sono passato dalla fase larvale a quella adulta. E se diventi farfalla nessuno pensa più a quando strisciavi senza le ali. Drag Race è un sogno e i sogni hanno necessità di volare. Io voglio volare, voglio essere quella farfalla che bagna le sue ali nel profumo dei fiori più belli”.
Poi La Diamond:
“Partecipare ad una trasmissione come Drag Race Italia e confrontarmi con altre professioniste è sicuramente un’occasione per imparare e arricchire il mio bagaglio artistico e personale, un’opportunità unica per noi drag. Mi auguro sia solo l’inizio di un nuovo capitolo della mia vita, come ricompensa per tutti i sacrifici e la passione che ho sempre messo in questa meravigliosa arte”.
Dopo tocca a La Petite Noire che ha detto:
“Partecipare a Drag Race Italia significa coronare il sogno di una vita, avere la possibilità di mostrare al proprio Paese e al resto del mondo l’arte che rappresentiamo e la visione di libertà che ci contraddistingue. Significa sfidare se stessi, mettersi in discussione e cimentarsi in sfide a volte apparentemente distanti dal tuo modo modo di esprimere arte, ma che ti danno la possibilità di crescere e perfezionarti come drag queen e come persona. Vuol dire contribuire a creare una connessione tra la società e la comunità LGBT+, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico italiano a tematiche che per troppo tempo non hanno avuto la giusta risonanza. L’Italia ha bisogno di un programma televisivo come Drag Race e io, in quanto artista, sono felice di aver fatto la mia parte affinché l’arcobaleno possa splendere sui cieli della nostra Penisola e non solo”.
Fa seguito Narciso:
“Partecipare a Drag Race Italia per me è stata una rivincita, professionale e personale. Personale perché mi ha aiutato tantissimo ad abbattere tantissime paure, come la paura della lontananza da casa. Professionale perché finalmente sono riuscito ad urlare a me stesso: Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta ad abbattere muri, ad abbattere le mie insicurezze ma soprattutto a far vedere nel mio piccolo l’arte e a mettere a nudo la mia anima. Credo che non ci sia cosa migliore di mettere a nudo l’anima perché è solo in quella maniera che riesci ad arrivare al tuo pubblico, alle persone che ti amano, che nella vita quotidiana ci portiamo dietro. E quindi sono grato di aver fatto parte di questa grande famiglia”.
Segue Nehellenia che ha asserito:
“Sono sempre stato molto insicuro sulle mie capacità, insicurezze forse che ho maturato per un vissuto non troppo facile. Perciò partecipare a Drag Race Italia per me significava mettersi in discussione e cercare in tutti i modi di dimostrare agli altri ma soprattutto a me stesso di avere il talento necessario. È stato un vero e proprio turbinio di emozioni però mi ha portato ad una nuova consapevolezza artistica e anche umana di me. Ho capito che tutti quegli anni passati a studiare danza, teatro, make-up, a fare gavetta come drag, a lavorare nei locali sono serviti per creare quelle fondamenta su cui appoggiarmi ogni qualvolta ero in difficoltà. E poi partecipare a Drag Race Italia era anche un modo per cercare di rendere orgogliosa la mia famiglia, credo che sia la cosa che poi inconsciamente cerchiamo di fare tutti”.
Giunge il turno di Obama:
“Per me aver partecipato a Drag Race Italia è stato quel senso di libertà, di potermi esprimere e di poter dare la minima forza alla comunità LGBT+ africana il coraggio, mettere quelle ali di libertà e poter dare magari alle persone di domani africane il senso di libertà, il senso di potersi sentire non diversi ma unici nella loro unicità, sentirsi liberi, sempre, di poter essere quello che volete, che non sia una religione o una cultura o un colore a dovervi dire quello che dovete essere, tranne voi stessi e amatevi per quello che siete”.
Tocca poi a Panthera Virus che ha riferito:
“Per me partecipare a Drag Race è la fortuna più grande per far vedere a tutti quanti cosa ho da raccontare e cosa ho da offrire di nuovo e di personale all’arte performativa e all’arte del trasformismo che è già comunque piena di tantissimi talenti. Io attraverso questo programma sento di avere una grande opportunità per abbattere tabù che il drag vecchia scuola porta con sé da anni. E per me è un’enorme responsabilità portare la bandiera di una nuova corrente drag in Italia attraverso un’immagine cruda e a tratti esplicita come la mia. Detto ciò, comunque, Drag Race sarà sicuramente un’esperienza che mi arricchirà perché comunque qualsiasi persona che incontrerò nel mio percorso servirà per completare tasselli mancanti della mia formazione, ovviamente. La cosa che spero di più è che sia divertente perché prima di divertire gli altri penso sia giusto divertire se stessi”.
La penultima, Skandalove:
“Il programma Drag Race è stata una bellissima esperienza, un’esperienza che consiglirei a tutti di fare perché in qualche modo permette di conoscere meglio se stessi sia da un punto di vista personale che da un punto di vista creativo ed emotivo. Emotivo perché è un’esperienza bella intensa, forte. Ti permette di crescere sotto tutti questi punti di vista e di conoscere tante persone che in qualche modo condividono la tua stessa passione quindi ti aiutano ad andare avanti e a credere maggiormente in quello che fai e ti sono di supporto. È un’esperienza intensa nella parola stessa, sotto tutti i punti di vista: intensa perché molto forte, intensa perché molto bella, intensa perché molto particolare, intensa perché unica, intensa perché conosci tanta gente che ti stima, è un’esperienza molto bella che consiglio veramente, veramente a tutti”.
E, infine, Tanissa Yoncè:
“Partecipare a Drag Race Italia per me è stata una rivincita, professionale e personale. Personale perché mi ha aiutato tantissimo ad abbattere tantissime paure, come la paura della lontananza da casa. Professionale perché finalmente sono riuscito ad urlare a me stesso: Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta ad abbattere muri, ad abbattere le mie insicurezze ma soprattutto a far vedere nel mio piccolo l’arte e a mettere a nudo la mia anima. Credo che non ci sia cosa migliore di mettere a nudo l’anima perché è solo in quella maniera che riesci ad arrivare al tuo pubblico, alle persone che ti amano, che nella vita quotidiana ci portiamo dietro. E quindi sono grato di aver fatto parte di questa grande famiglia”.