Era il 1967 quando esordì sul canale Rai lo sceneggiato I Promessi Sposi, trasposizione televisiva del celebre romanzo di Alessandro Manzoni. La storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella usciva fuori dalle pagine dell’autore capostipite del romanzo contemporaneo, per essere incarnato da personaggi in carne ed ossa. Otto puntate di uno sceneggiato che ha fatto la storia della Rai.
Era un’altra epoca. La televisione non era solamente intrattenimento, ma serviva anche a diffondere cultura tra le classi più analfabete. Ora, in una veste completamente nuova, ritornano Lucia e Renzo. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.
I Promessi Sposi: un’indimenticabile storia televisiva
Quando scrisse I Promessi Sposi Alessandro Manzoni non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbero arrivati fino ai nostri giorni. Le figure dei Bravi, di Don Abbondio, della monaca di Monza, e di tutti quei personaggi tanto brillantemente descritti sono rimaste nella memoria eterna.
Dopo la versione in bianco e nero del 1967 con la regia di Sandro Bolchi e quella del 1987 diretta da Salvatore Nocita con Alberto Sordi (da tanti ritenuta indimenticabile), è stato fatto solo un altro tentativo in epoca moderna di riportare la saga di Renzo e Lucia in Auge. Correva l’anno 2004 e una giovane Francesca Archibugi realizzò una miniserie in due puntate per Mediaset. C’erano due esordienti ad interpretare Renzo e Lucia, rispettivamente Stefano Scandaletti e Michela Macalli. Ma, accanto a loro era stato scelto un cast di prestigio in cui spiccavano Paolo Villaggio (Don Abbondio), Laura Morante (la monaca di Monza) e Stefania Sandrelli (Agnese). Non fu un grande successo.
I Promessi Sposi per Rai Fiction
Ai microfoni dell’Ansa, il produttore di Picomedia, Roberto Sessa ha annunciato la realizzazione de I Promessi Sposi. Ancora il progetto è in fase di sceneggiatura, ma sono note alcune informazioni. Si tratterà di una serie in otto puntate da 50 minuti e sarà realizzata dallo stesso gruppo di autori che ha lavorato alla trasposizione de La Storia di Elsa Morante, alla cui regia c’è Francesca Archibugi.
Ad occuparsi della scrittura televisiva de I Promessi Sposi ci saranno: Francesco Piccolo, Giulia Calenda e Ilaria Macchia. Le riprese sul set dovrebbero iniziare nel 2023. Roberto Sessa ha dichiarato:
“Sarà una versione certamente filologica di Manzoni, ma allo stesso tempo molto moderna e saprà parlare anche alle nuove generazioni”.
I Promessi Sposi funzioneranno nell’era dei social e reality?
Ma davvero potrebbe parlare alle nuove generazioni? Come potrebbero rendere appetibile alle nuove generazioni I Promessi Sposi? Non si parla di una versione moderna, rivisitata della storia, ma del resto, che tipo di conflitto epocale potrebbe separare una giovane coppia eterosessuale cisgender oggi? Forse solamente i casi di persone provenienti da famiglie estremamente religiose in cui è prevista la scelta da parte della famiglia, del coniuge. Altrimenti, nel 2023, cos’altro potrebbe esserci?
La grande paura è che, esattamente come successe per la versione del 2004, i nuovi Promessi Sposi non riescano a superare mai le versioni storiche tanto care al pubblico televisivo.