Pride è una docuserie sulla storia del Movimento LGBT+ americano che è disponibile già da qualche mese su Disney Plus. Prodotta da FX e disponibile sul canale Star della piattaforma streaming digitale in questione, il documentario ha un valore storico perché racconta la nascita, la sofferenza e le battaglie della comunità arcobaleno, partendo dai difficili anni Cinquanta fino ad arrivare all’incirca al 2010.
Quando si parla di Pride, solitamente, si parla anche di inclusività. La docuserie in questione, però, sembra essere ancora più accogliente e inclusiva delle altre a tematica LGBT+. A livello mainstream finora, infatti, abbiamo quasi sempre visto maschi bianchi e omosessuali con poco spazio dedicato alle altre figura della comunità.
In questo documentario, invece, viene dato maggior spazio alle persone LGBT+ di colore, con un maggiore focus su quelle trans e le donne. Non a caso, infatti, i moti di Stonewall avvenuti nel 1969, nell’omonimo quartiere di New York (e che vengono anche menzionati nella serie), sono iniziati proprio grazie alla rivolta delle donne e delle persone transessuali.
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Pride, docuserie sul Movimento LGBT+ americano disponibile su Disney Plus: di cosa parla
La docuserie Pride, realizzata anche con l’ausilio di Killer Films e Vice Studios, è composta da 6 episodi che durano circa 46 minuti ciascuno. In ogni puntata viene raccontato un decennio che ha caratterizzato in modo significativo la comunità LGBT+ americana e non solo.
Si parte subito con un evento tragico avvenuto oltreoceano, negli anni ’50, e che è probabilmente sconosciuto ai più nel nostro Paese. Il figlio di Hunt, politico statunitense dell’epoca, era stato adescato da un poliziotto in borghese (una pratica molto diffusa in quel periodo, poiché l’omosessualità costituiva reato e adescare un LGBT+ voleva dire processarlo e sbatterlo in galera). Il potente senatore Joseph McCarthy disse al padre del giovane che avrebbe evitato il processo al ragazzo solo ad una condizione: il ritiro dalla vita politica di Hunt padre. L’uomo accettò, ma preferì spararsi un colpo di pistola nel suo ufficio.
Negli episodi successivi si parlerà dei sopracitati moti di Stonewall, che hanno dato vita ai Pride in tutto il mondo, e si passerà al 1978 con l’omicidio del primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco Harvey Milk, fino ad arrivare ai giorni nostri.
La seconda stagione di Pride si farà?
Attualmente non abbiamo notizie in merito ad una possibile seconda stagione della docuserie Pride. Quello che possiamo dirvi, però, è che magari un secondo capitolo potrebbe essere utile per approfondire e mettere in risalto alcuni avvenimenti storici e importanti che sono accaduti in Europa come, ad esempio, quando nel 2000 l’Olanda fu la prima Nazione europea a legalizzare il matrimonio omosessuale, o altri fatti avvenuti in Italia.