Salta, sbraccia, parla in dialetto stretto genovese, e ha la fortuna di avere accanto sempre bellissime donne. Sì, stiamo parlando del Gabibbo, il simpatico pupazzo rosso di Striscia la notizia. Una maschera che ha fatto la storia della televisione, legandosi in maniera indissolubile ai programmi televisivi del suo creatore, Antonio Ricci: oltre che sul palco di Striscia, ha infatti imperversato in quel di Paperissima Sprint, Cultura moderna, Veline e Velone.
La sua è una storia lunga, di oltre trent’anni. Spunta all’improvviso nel 1990, due anni dopo la prima puntata di Striscia la notizia, e da allora diventa il personaggio comico per eccellenza del tg satirico. Dopo tutto questo tempo e la popolarità acquisita tra i telespettatori di Canale 5, è anche normale quindi che il pubblico si ponga la domanda chi è il Gabibbo? O meglio, chi c’è dentro? Rispondiamo.
Chi è il Gabibbo?
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Durante i suoi studi ha avuto la fortuna di apprendere da maestri quali Riccardo Perckins, Manuel Frattini e Chuck Wider, una formazione che gli ha permesso di eccellere a livello italiano e internazionale nella categoria di danze Jazz dove ha ottenuto otto titoli di Campione italiano assoluto di Tip Tap.
In televisione, prima di vestire stabilmente i panni del Gabibbo a partire dal 2017, ha collaborato insieme a Maurizio Costanzo (Buona Domenica), Simona Ventura (Quelli che il calcio), Maurizio Crozza (La grande notte) e Michele Cucuzza (La vita in diretta). Al di fuori della TV, invece, Rocco Gaudimonte è un insegnante e coreografo di danze Jazz & Swing, inoltre prepara ed esamina gli allievi che puntano a trasformare in lavoro la loro passione per le danze Jazz.
Detto questo, come avete avuto modo di leggere poco qui sopra, se la stessa domanda – chi c’è dentro il Gabibbo – fosse stata posta prima del 2017 la risposta avrebbe avuto come protagonista un’altra persona. Di chi si tratta? Vi rispondiamo subito.
Chi era il Gabibbo?
A partire dagli anni Ottanta conosce Antonio Ricci, per il quale inizia a collaborare nel programma televisivo Drive In interpretando i personaggi immaginari di Pendulus e Gawronski. Gero non può immaginare che questo segna il punto di svolta della sua carriera, visto che di lì a poco Ricci lo sceglie per animare il Gabibbo. Dopo ventisette anni di Striscia la notizia, Gero muore lasciando all’allievo Rocco Gaudimonte il compito di portare avanti la maschera più famosa delle reti Mediaset.
Sono diverse le curiosità intorno al “primo” Gabibbo. Ad esempio, non tutti sanno che il pupazzo venne disegnato su misura del mimo torinese. Esisteva infatti un problema di altezza, essendo Gero Caldarelli alto appena 153 cm: la soluzione fu quella di progettare il pupazzo per avere un’altezza massima di 165 cm, e di consentire così all’attore comico di godere di una migliore visuale della scena attraverso l’apertura della bocca (ovviamente della maschera). Un’altra curiosità riguarda la cucitura del pupazzo: dal momento che si trattava a tutti gli effetti di un abito su misura del marito, fu Katia (moglie di Gero) a prendersi la responsabilità di cucirlo.
Di chi è la voce del Gabibbo?
Ebbene, il Gabibbo è doppiato dalla voce dell’autore televisivo e scrittore Lorenzo Beccati. Di origini genovesi, così come Gero Caldarelli ha legato la sua carriera alla figura di Antonio Ricci, iniziando a lavorare insieme a partire dal programma televisivo Drive In. Non solo è sua la voce del pupazzo rosso di Striscia la notizia, ma è anche l’autore della frase tormentone “ti voglio bene, dobbiamo stare vicini vicini” di Paperissima Sprint.
Inoltre, nel 2006 si è tolto la soddisfazione di conquistare il Leggio d’oro (riconosciuto premio alla voce televisiva), e nel 2019 grazie al romanzo Il resuscitatore ha vinto il premio Mariano Romiti (premio letterario italiano).
Il nostro approfondimento su chi si nasconde dietro il Gabibbo termina qui. Ci auguriamo di aver risposto in maniera esaustiva alle vostre domande sulla maschera più famosa di Striscia la notizia.
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