L’ex inviato di Striscia la notizia Mingo (vero nome Domenico De Pasquale) è stato condannato dal Tribunale di Bari a 1 anno e 2 mesi di reclusione per i reati di truffa, falso e diffamazione. Secondo i giudici, Mingo con la complicità della moglie Corinna Martino, avrebbe truffato Mediaset facendosi pagare alcuni servizi relativi a fatti inventati ma spacciati per veri, andati in onda nel 2012 e 2013 nel tg satirico di Antonio Ricci. Una vera e propria truffa architettata non solo all’insaputa di Striscia e Mediaset, ma anche dell’allora spalla di Mingo, Fabio De Nunzio.
Truffa ai danni di Mediaset, condannato l’ex inviato di Striscia
Truffa, falso e diffamazione, con queste accuse i giudici del Tribunale di Bari hanno condannato Domenico De Pasquale, in arte Mingo e la moglie Corinna Martino a 1 anno e due mesi di reclusione. Secondo l’impianto accusatorio, l’ex inviato di Striscia la notizia ha truffato Mediaset con la complicità della moglie, facendosi pagare alcuni servizi relativi a fatti inventati ma spacciati per veri, facendosi anche rimborsare costi non dovuti per attori e figuranti. I servizi fasulli, sarebbero quattro, andati in onda tra il 2012 e il 2013 nel tg satirico di Antonio Ricci. Mingo è stato condannato anche per aver diffamato nel 2015, gli autori di Striscia la notizia, accusandoli di essere stati gli ‘ideatori dei falsi servizi’.
L’ex spalla di Mingo estranea alla truffa
A seguito della sentenza, l’ex inviato dovrà risarcire i danni non solo a Mediaset, ma anche Antonio Ricci ed ad altre nove persone, tra autori e produttori del tg satirico di canale 5. Completamente estraneo ai fatti invece, Fabio De Nunzio che, come ricordiamo, era la spalla di Mingo e che componeva con lui la famosa coppia di inviati Fabio & Mingo. Il buon Fabio dunque, era completamente all’oscuro della truffa architettata da Mingo e della moglie. Quest’ultima, stando a quanto riportato da sito Fanpage, sarebbe stata condannata per aver denunciato lo smarrimento della patente e delle carte di credito, utilizzate per noleggiare un auto comparsa in uno dei falsi servizi.
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